Campagna di Prevenzione TSH – Focus Ipotiroidismo
La Campagna di Prevenzione TSH è un’iniziativa promossa dalla Fondazione Consulcesi, con il patrocinio gratuito della Regione Lazio, in collaborazione con FIMMG Roma e con il contributo non condizionante di Merck. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull’ipotiroidismo, una condizione che in Italia riguarda milioni di persone ma che spesso resta non diagnosticata o trascurata per lungo tempo. L’iniziativa offre ai cittadini la possibilità di effettuare controlli gratuiti e di ricevere informazioni autorevoli sulla salute tiroidea, con il supporto di infermieri e medici di medicina generale.
Perché nasce la Campagna: i dati e la visione presentati nella conferenza stampa
La presentazione ufficiale dell’iniziativa ha evidenziato come in Italia siano oltre sei milioni le persone coinvolte da disturbi tiroidei. Durante la conferenza stampa – alla quale hanno contribuito anche le voci scientifiche della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) – è emerso un messaggio chiaro: intercettare precocemente l’ipotiroidismo è essenziale per migliorare la qualità della vita e ridurre il peso sanitario della patologia.
«Con questa campagna – spiega Simone Colombati, Presidente della Fondazione Consulcesi – vogliamo portare la prevenzione fuori dagli ospedali e vicino ai luoghi della vita quotidiana. La tiroide è una piccola ghiandola, ma con un impatto enorme sulla salute: troppo spesso i suoi disturbi vengono diagnosticati tardi, quando hanno già compromesso la qualità della vita. Il nostro impegno come Fondazione è intercettare i bisogni di salute prima che diventino emergenze. Lo facciamo con progetti di prossimità, collaborando con istituzioni e medici sul territorio, perché crediamo che la prevenzione non sia un lusso ma un diritto di tutti. È un modo concreto di rispondere a un problema reale, non con le parole ma con i fatti». La Regione Lazio, concedendo il patrocinio gratuito, ha riconosciuto il valore pubblico dell’azione di screening e informazione, in linea con le strategie regionali di prevenzione e medicina di prossimità.
Lazio, una Regione ad alta prevalenza: perché la tiroide è un’emergenza silenziosa
Nel Lazio, c’è da dire, le malattie tiroidee rappresentano una delle criticità sanitarie più rilevanti dell’ultimo decennio. I dati della piattaforma regionale Open Salute Lazio mostrano che oltre 360.000 cittadini convivono con disturbi tiroidei, con un incremento che sfiora il 9% in cinque anni. Le aree più colpite sono le province di Latina e Frosinone, dove l’incidenza è superiore alla media regionale. Si tratta perlopiù di patologie silenziose: l’ipotiroidismo e la tiroidite di Hashimoto possono manifestarsi con sintomi sfumati — stanchezza persistente, aumento di peso, difficoltà di concentrazione, alterazioni del sonno o dell’umore — spesso confusi con stress o routine quotidiana.
Eppure, il mancato riconoscimento precoce può portare a disturbi metabolici, cardiovascolari, ormonali e cognitivi, con conseguenze significative sulla qualità della vita. Per questo le società scientifiche invitano a un approccio mirato e personalizzato: non uno screening universale, ma interventi basati sui fattori di rischio, sulla storia clinica e sull’età.
Da questa consapevolezza nasce la scelta della Fondazione Consulcesi di costruire un modello di prevenzione di prossimità. Non chiedere più al cittadino di recarsi dal medico, ma portare medici e screening nei luoghi della vita quotidiana, tra i più frequentati: sedi istituzionali, centri commerciali, luoghi di lavoro e piazze della città.
24 ottobre: la prevenzione parte davanti alla Regione Lazio
La campagna prende avvio il 24 ottobre 2025 davanti alla sede della Regione Lazio. Per tutta la giornata, medici, infermieri e operatori sanitari lavorano nell’Unità Mobile “Salute e Inclusione” della Fondazione Consulcesi e nel gazebo allestito per l’occasione. Cittadini e dipendenti regionali possono eseguire gratuitamente la misurazione della pressione arteriosa, compilare un questionario di rischio e sottoporsi al test rapido del TSH, con consulenza immediata in caso di valori alterati.
Il ruolo operativo della tappa è spiegato da Alessandro Falcione, coordinatore dell’Unità Mobile e medico FIMMG Roma: «Non serve uno screening di massa indistinto: servono test mirati sui soggetti a rischio. Una tappa fondamentale per raggiungere la popolazione generale e orientare chi presenta segnali meritevoli di approfondimento».
Il messaggio è chiaro: inaugurare un percorso nuovo, in cui la prevenzione entra nei luoghi istituzionali e diventa un servizio pubblico di prossimità.
7 novembre: il Centro Commerciale Roma Est: la prevenzione incontra la quotidianità
Il secondo appuntamento si tiene il 7 novembre al Centro Commerciale Roma Est, uno dei luoghi più frequentati di Roma. Qui la prevenzione incontra davvero la quotidianità dei cittadini. Centinaia di persone si avvicinano spontaneamente allo stand sanitario, molte delle quali non avevano mai eseguito un controllo della tiroide.
L’Unità Mobile della Fondazione consente di rilevare valori di TSH alterati in cittadini inconsapevoli, dimostrando quanto sia ampio il “sommerso” dell’ipotiroidismo e quanto sia efficace portare la prevenzione nei luoghi più accessibili. Questa tappa conferma che la prossimità non è solo un concetto, ma una strategia concreta per raggiungere chi tende a rimandare o evitare controlli medici.
11 novembre “Un Consiglio in Salute”: la prevenzione entra nei luoghi di lavoro
L’appuntamento del 24 ottobre, inizialmente aperto al pubblico, viene riprogrammato per i soli dipendenti regionali e si svolge l’11 novembre nel piazzale del Consiglio Regionale del Lazio, nell’ambito del programma “Un Consiglio in Salute”. Qui oltre cento dipendenti effettuano screening gratuiti, con diversi casi di alterazioni rilevate.
«L’obiettivo è promuovere la prevenzione delle malattie tiroidee per favorire diagnosi precoci e tutelare la qualità della vita» dichiara Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. «Entrare nei luoghi di lavoro è fondamentale: andare incontro alle persone significa rendere la prevenzione una priorità reale e quotidiana».
A sottolineare l’impegno istituzionale interviene anche Fabio De Lillo, responsabile del Coordinamento Attività Strategiche Spesa Farmaceutica della Regione Lazio: «Le patologie tiroidee sono in aumento e l’ipotiroidismo è spesso diagnosticato tardi. Per questo è decisivo sostenere screening mirati e diffusi sul territorio, integrando Asl, medici di famiglia e farmacie». Il punto di vista della medicina generale è espresso da Pierluigi Bartoletti, segretario provinciale FIMMG Roma: «L’ipotiroidismo è spesso una patologia silente e la medicina del futuro sarà personalizzata. La prevenzione deve basarsi su controlli mirati, capaci di intercettare i problemi prima che diventino clinicamente evidenti».
28 novembre Piazza del Popolo: quando la prevenzione diventa pubblica
L’ultima tappa del percorso si svolge il 28 novembre in Piazza del Popolo, trasformata per un giorno in un presidio sanitario a cielo aperto. Nel gazebo della Fondazione e nell’Unità Mobile, cittadini di ogni età possono sottoporsi al test del TSH, misurare la pressione e parlare con i medici.
«Portare la prevenzione in piazza significa rendere visibile ciò che troppo spesso rimane nascosto» aggiunge il presidente Colombati. «L’ipotiroidismo è una patologia silenziosa, ma portarla in uno dei luoghi più simbolici della città la trasforma in un tema pubblico, condiviso e affrontabile insieme».
È una tappa che racchiude l’essenza della campagna: informare, intercettare, orientare. Fare prevenzione in modo semplice, accessibile e visibile.
Una rete territoriale che unisce scienza, istituzioni e cittadini
La Campagna di Prevenzione TSH – Focus Ipotiroidismo si distingue per la capacità di unire competenze e visioni diverse. La Regione Lazio sostiene l’iniziativa per rafforzare le reti cliniche multidisciplinari e promuovere percorsi di diagnosi precoce. La SIE, per voce di Riccardo Pofi, ribadisce che «la prevenzione efficace non è di massa, ma intelligente: bisogna riconoscere i pazienti realmente a rischio e indirizzarli verso percorsi appropriati». L’AME, con Antonio Spada, ricorda che «l’ipotiroidismo ha una prevalenza tra il 4% e il 9% in Italia e molti casi restano sommersi. Riconoscere i segnali iniziali è fondamentale, soprattutto nelle donne e nei pazienti con malattie autoimmuni». Anche l’industria sostiene il progetto, come afferma Ramón Palou de Comasema, Presidente e AD Healthcare di Merck Italia: «L’ipotiroidismo colpisce milioni di italiani. Investire nella diagnosi precoce significa investire nel futuro della salute pubblica e nella sostenibilità del sistema».
Questa rete diventa un modello concreto di prevenzione integrata, capace di coniugare evidenze scientifiche, prossimità territoriale e informazione responsabile.
